RASSEGNA STAMPA
gio 10 maggio 2007 - Il Tempo - Latina Per il ritorno dei frati minori a Fondi - Andreotti vicino ai francescani Ce l'ha offerta proprio Fondi, o meglio la comunità francescana. In occasione dei 40 anni dal ritorno dei frati minori in città, al simposio sul francescanesimo è chiamato a partecipare anche Giulio Andreotti, leader storico della Democrazia Cristiana, sempre attento a conciliare politica e valori, appunto, cristiani, anzi più francescani. Un uomo sempre fedele all'ideologia cattolica in tutte le sue decisioni, per ultima quella sui Dico, culminata nell'abbandono dell'aula. Esempio di coerenza. Esempio per tutti in un momento particolarmente critico per la nostra politica e la nostra società. Onorevole, senatore a vita dal 1991, 7 volte premier, tutto fa di lui un monumento vivente della storia italiana, una personalità eccellente nel panorama politico internazionale. E sabato 10 Marzo scorso eccolo qui a Fondi a conferire nella Chiesa parrocchiale di San Francesco d'Assisi proprio sul frate e sul francescanesimo in generale. Al simposio, mediato dal dott. Orticelli e alla presenza dell'Arcivescovo di Gaeta Mons. Mazzoni, partecipano anche Don Luigi Mancini, direttore del "Bollettino Diocesano", Luigi Ortaglio, Ministro dei frati minori di Napoli e padre Luigi Rossi in qualità di "ospitante". Ma prima di conferire il senatore si fa attendere. Preferisce infatti viaggiare in treno, ma il caso vuole che questo si blocchi alla stazione di Cisterna. L'attesa si fa allora ancora più grande nel pubblico, che ad un certo punto si leva addirittura in piedi come per un presentimento dell'arrivo dell'onorevole. Ma è solo un falso allarme. Il Senatore a vita Giulio Andreotti arriverà, circa 10 minuti più tardi, giustificando immediatamente il suo ritardo con una battuta. Dopo gli intermezzi musicali ad opera di Gabriele Pezone (organo) e Daniele Cherubino (tromba), prende la parola padre Luigi Rossi e con il segno della croce ha ufficialmente inizio il simposio. Dopo il suo breve intervento tocca a Don Luigi Mancini con una relazione da cui apprendiamo ad esempio che, nel suo viaggio verso la Puglia, S. Francesco, fulcro dell'intero dibattito e guida morale di esso, si fermò anche a Fondi, ricevendo tra l'altro le lamentele del vescovo per la barba eccessivamente "spaventosa" che i francescani portavano all'epoca. Poi la scena è tutta sua. Andreotti finalmente arriva accolto da uno scroscio di applausi e da canti eseguiti dal coro interparrocchiale di Fondi, nonché da saluti da parte delle autorità presenti. Infine a lui la parola. Dotato di innata magnetica eloquenza, pone subito l'accento sulle radici indubbiamente cristiane, forse più francescane, della nostra società, anche della stessa UE. Inoltre per l'On. Chiesa e Stato hanno sì due compiti differenziati, ma non bisogna dimenticare che "il destinatario è sempre l'uomo" e questo "umanesimo francescano" non dovrebbe mai farci perdere di vista valori che sono presi proprio dalla religione, come la famiglia, il rispetto della vita, delle donne. La sua figura di rilievo ha nobilitato tutto il simposio, la presenza di un pezzo di storia vivente del nostro Paese ha dato peso ad ogni singola parola pronunciata, in un periodo così difficile come il nostro per politica, società, costume, in una sola parola valori. Aspettando un nuovo, prossimo anniversario da festeggiare. Aspettando il ritorno di un senatore che tanto ama e apprezza la nostra città. Simone di Biasio |
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